Sai Baba ha sempre parlato apertamente di qualsiasi argomento, sia spirituale che mondano. Egli ha sempre cercato di infondere dei messaggi in ogni Sua parola o gesto, dimostrando la Sua totale Onniscenza Divina. Tuttavia ci sono due predizioni (occulte) che se non accuratamente studiate, sembrerebbero non essersi avverate.
Tra queste, la data della Sua morte e la malattia finale che ha subito il Suo corpo fisico.
Ovviamente non abbiamo la presunzione di capire i motivi e le parole che spingono un Avatar a dare dei messaggi occultati, possiamo però dare un personale parere a riguardo.
Escludendo a priori un eventuale errore nella previsione, in quanto Egli non ha mai sbagliato nulla, dimostrando di essere onnisciente durante tutta la Sua vita, dobbiamo ricercare un errore nella nostra lettura, nell’aver male interpretato le Sue parole.
La data della Sua morte
La morte è un passaggio inesorabile e può arrivare in qualsiasi momento. Predire la data della morte è un azzardo, poiché è facile incorrere in un errore ed essere, poi, smentito.
Va esclusa l'ipotesi che Dio, l’Onnisciente, possa aver cambiato idea dopo la Sua predizione. Egli infatti è l’idea stessa, il Creatore, ha un preciso scopo e, dato che non ha ego, non ha una mente che cambia idee e progetti. Questi sono errori imputabili solo agli essere umani.
Quindi, alla luce di queste osservazioni, possiamo solo concludere che nelle Sue parole vi è un messaggio da interpretare, forse anche un insegnamento celato, che può essere compreso con dedizione e fede .
La teoria più logica ed estremamente probabile è che la misurazione del tempo sia stata applicata secondo il Calendario Lunare (Vedico). Infatti nell'antico periodo dei Veda, il tempo veniva scandito dalla luna. Ogni mese contava solo 27 giorni. Se calcoliamo i 27 giorni di un mese e li moltiplichiamo per i 12 mesi (che formano un anno), scopriamo che un anno lunare vedico è composto da 324 giorni.
La profezia di Baba sosteneva che Egli avrebbe lasciato il corpo all’età di 96 anni. Applichiamo i seguenti calcoli alla profezia, confrontando il calendario Lunare con il nostro calendario Gregoriano:
- 27 (giorni) x 12 (mesi) = 324 (anno)
- 324 (1 anno) x 96 (anni della profezia) = 31.104 giorni lunari vedici
I 31.104 giorni devono essere convertiti in anni gregoriani. Poi, dividendoli, si ottiene esattamente l’età in cui Sai Baba ha lasciato il suo corpo:
- 31.104 (giorni lunari) : 365 (1 anno gregoriano) = 85 anni (Calendario Gregoriano).
Da questa valida teoria viene svelato l’arcano della Sua predizione, dato che Egli ha lasciato il corpo proprio all'età di 85 anni.
Dunque si presume che Egli abbia di proposito “deviato” i suoi devoti, per motivi abbastanza ovvi, come la sofferenza che ne sarebbe derivata dal conoscere l’esatto momento della Sua morte, la disperazione di quegli attimi e l’enorme folla che avrebbe riempito il suo ashram.
Da sola questa ipotesi potrebbe far nutrire qualche dubbio ai più meticolosi o non devoti, ma ad avvalorare questa teoria vi sono numerose testimonianze ed episodi che rafforzano l’idea del calendario lunare.
La prima è riportata in un discorso del 1960 (tratto dal Volume Sathya Sai Speak, vol. 1, pag. 157) in cui Sai Baba, che al tempo aveva 33 anni, sostiene che sarebbe rimasto in vita ancora per 59 anni circa. Leggendo in modo superficiale, si direbbe che l'età della sua morte sarebbe dovuta essere a 93 anni, basandosi sul calendario gregoriano, oppure 97 anni, basandosi sul calendario lunare vedico. Ma quello che sembrerebbe un banale errore e che addirittura contraddirebbe anche l’affermazione dei 96 anni, si rivela un'esatta predizione, se e solo se si adotta il giusto metodo di analizzare queste parole occulte.
Infatti, se contiamo gli anni previsti per la sua dipartita in anni lunari e li convertiamo ancora una volta in gregoriani otteniamo: 59 (anni lunari) = 52 anni (gregoriani). Così, sommando l’età dell’epoca di Sai Baba, 33 anni, ai 52 anni gregoriani, si ottiene ancora una volta l’età esatta in cui è morto: 85 anni.
In un altro discorso del 21 Ottobre 1961 Sai Baba rafforza la teoria rassicurando i Suoi devoti con queste parole: «sarò in questo corpo ancora per 58 anni, ve lo assicuro». Anche in questo caso, usando il medesimo calcolo sopra riportato, si ottiene l’esatta età di 85 anni, poiché 58 anni lunari diventano 51 anni gregoriani, che sommati ai 34 anni che aveva all'epoca del discorso, sono 85 anni.
È importante notare come anche molte predizioni di altri grandi Esseri celino un significato occulto, un enigma che solo un attento esame può rivelare.
Per esempio, Shirdi Sai Baba, ovvero la precedente incarnazione di Sathya Sai, profetizzò il Suo ritorno al devoto Dixit, dicendo che sarebbe tornato dopo 8 anni dalla sua dipartita, avvenuta nel 1918. Mentre ad un altro devoto, Abdul Baba, rivelò che sarebbe tornato dopo 7 anni. Shirdi aveva usato, parlando per enigmi, il calendario lunare con Dixit e il calendario gregoriano parlando con Abdul Baba. Perciò, come dice Sathya Sai Baba in un discorso del 23 Ottobre 1961 (Sathya Sai Speaks, vol. II), contando che nel periodo di gestazione Egli aveva già assunto un corpo, le due profezie si avverarono. Nel Febbraio 1926 nacque Sathya Sai Baba.
In altri libri scritti da vari devoti si trovano altre previsioni, altre date discordanti tra loro, non solo sulla presunta data di morte, ma anche su altri argomenti. Ciò può far pensare che in alcuni casi gli scrittori abbiano compiuto errori di comprensione, e in altri casi la trascrizione non sia diretta, bensì presa da racconti o testimonianze di altre persone, talvolta, purtroppo, non veritiere. Ecco perché noi autori del sito ci atteniamo esclusivamente ai discorsi ufficiali di Baba o dei suoi devoti più prossimi e diffidiamo da terze parti.
Un'altra ipotesi altrettanto interessante, che ricalca lo scherzoso animo dell’Avatar, il quale non utilizza il tempo e lo spazio come parametri di misura, si ritrova nel racconto di John Hislop: Swami gli disse di attendere 10 anni prima di pubblicare il famoso libro, scritto appunto da Hislop, “Il mio Baba ed Io”, ma solo un anno dopo Swami lo richiamò sostenendo che i 10 anni fossero già passati!
D’altronde il tempo esiste solo per l’uomo, Dio lo trascende, quindi è facile pensare che ci possano essere vari significati nelle parole di Baba.
Egli stesso, durante i Darshan, ai devoti che chiedevano le interviews, Lui rispondeva con tono dolce e rassicurante «domani», ma quale domani intendesse l’Avatar non era dato a sapere; siamo certi però che un "domani" tutti dovranno incontrare e realizzare la propria interview con Il Divino che è in ciascuno.
La malattia degli ultimi anni
La seconda ed ultima predizione che per alcuni devoti è stata poco chiara. Essa riguarda lo stato di salute che negli ultimi cinque anni di vita di Swami si è deteriorata, costringendolo alla sedia a rotelle. Egli infatti aveva più volte affermato che la malattia non può colpire Dio e che sarebbe stato in salute fino alla Sua fine.
Approfondendo la questione e ricordando le infinite guarigioni che Sai Baba ha fatto a tantissimi devoti, nonché a sé stesso quando prendeva su di sé la malattia dei devoti, abbiamo tratto due conclusioni:
1) una persona che per 80 anni vive in perfetta salute ed energia ed ha un peggioramento solo negli ultimi cinque anni, può essere davvero considerata sana fino alla fine; gli anni di malattia possono risultare come una preparazione del corpo alla dipartita finale;
2) questo avvenimento potrebbe essere interpretato come un profondo insegnamento: non attaccarsi alla forma fisica che si deteriora in poco tempo. Inoltre, l’essenza di quasi tutti discorsi di Baba è sempre stata «non confondere il corpo con il Sé». Così Swami ha donato ai Suoi devoti un modo dolce per prepararli al distacco dalla sua forma radiosa ed energetica.
D’altronde questo “messaggio” finale è stato messo in atto da tutti i più grandi Esseri scesi sulla terra per aiutare l’uomo.
Il Buddha, ad esempio, morì per aver mangiato un pezzo di carne datogli da una donna malvagia. Con ciò volle insegnare che anche un essere Puro ed Illuminato come Lui può essere distrutto dal vizio di uccidere altre creature per la soddisfazione dell’ego.
Gesù Cristo decise di morire sulla croce come l’ultimo dei ladroni, anche se avrebbe tranquillamente potuto liberarsi, come Egli stesso affermò, chiamando tutta un'intera legione di Angeli che sarebbero accorsi ad aiutarlo. Ma Egli volle insegnare il sacrificio: sacrificare l’ego per il bene dell’umanità.
Ramana Maharshi, Santo realizzato in vita, morì a causa di un tumore che non volle mai farsi curare, nonostante l’insistenza dei devoti, per dimostrare di non identificarsi con il corpo.
Ramakrishna Paramhansa, anch’egli realizzato in vita, morì per un tumore alla gola e disse ai suoi discepoli che intendevano curarlo: «secondo voi, non potrei tranquillamente guarirmi io, come ho fatto parecchie volte ad altri? Ma io non sono questo corpo perituro e temporaneo, io Sono il Sé Eterno ed immortale. Accettare le vostre cure sarebbe come dare un errato insegnamento d’identificazione a tutti i miei devoti».
Sappiamo benissimo, tramite documenti etc.. come Sai Baba abbia guarito, resuscitato innumerevoli volte, quindi non ci resta che pensare che nel finire della Sua vita, abbia voluto ancora una volta, lasciare a tutti il Suo meraviglioso Insegnamento.
Addirittura possiamo stabilire con molta sicurezza che Egli era addirittura consapevole di ogni cosa.
1) Il giorno del Suo ultimo compleanno, Swami ordinò per la prima volta dopo 85 anni, di non togliere più le fascie ed i festoni dei festeggiamenti, ordinò di lasciare le “pareti mobili” improvvisate per l’evento, che invece aveva sempre fatto togliere dopo ogni compleanno.
2) Un'altra esperienza viene raccontata dall’uomo che quotidianamente portava Swami con la sedia a rotelle: Sempre nel giorno del suo Ultimo compleanno, venne ancora più gente del previsto a festeggiare il grande evento, come se da cuore a cuore, ci fosse stata una comunicazione invisibile del suo ultimo compleanno. Vennero tantissimi devoti, alti funzionari di stato etc…, cosi Swami guardando il suo aiutante, chiese in modo confuso, il perché di tutta quella gente e chiese cosa si stesse festeggiando. Il ragazzo, conoscendo i frequenti e bizzarri scherzi di Swami stesse al gioco e spiegò che era il giorno del suo compleanno e che come poteva vedere attorno a se, era tutto pieno di festoni con la scritta del Suo 85esimo Compleanno, allora Sai Baba guardò nuovamente il ragazzo e disse serenamente che il numero degli anni era sbagliato, in quanto oggi era il suo 96 Compleanno! Purtroppo o per fortuna, il devoto non diede peso all’affermazione in quanto Swami era solito giocare e scherzare con i propri devoti.
3) Un terzo episodio che rafforza l’idea di un progetto ben saputo dal suo organizzatore che la data della dipartita sarebbe avvenuta presto ( e non nel 2022) lo ritroviamo nel discorso fatto dallo stesso Sai Baba il 07 Giugno 2007. Infatti in quest’occasione Swami preannunciava che il suo elefante Gita, avesse voluto morire in quel periodo perché sapeva che Sai Baba avrebbe lasciato presto il corpo e non sarebbe potuta sopravvivere a tale dolore. Ovviamente la frase “che Baba avrebbe lasciato presto il corpo” anche qui fu presa in maniera leggera (dato la previsione errata dei 96 anni gregoriani) ma ragionando adesso, possiamo capire che nel 2007, dire che presto avrebbe lasciato il corpo non poteva intendere i 14 anni che mancavano, ma un tempo assai minore.
4) Un altro episodio singolare avvenne durante il Suo ultimo discorso, Sai Baba stava in silenzio, aveva tutta l’aria di chi non volesse parlare assolutamente, ma i devoti lo pregarono più volte di proferire anche poche parole ma senza nessun risultato. Dopo svariate supppliche Sai Baba si avvicinò al microfono e disse che il tempo di parlare era giunto al termine, da adesso in poi i devoti avrebbero dovuto mettere in pratica i Suoi insegnamenti che per una vita aveva predicato.
5) Infine l’esperienza più significativa la ritroviamo il 28 Marzo 2011, a meno di un mese dalla Sua morte. Dopo aver dato il suo ultimo Darshan terreno, Sai Baba conclude l’incontro giungendo le mani in segno di Namaskara come a volersi congedare con tutti i suoi devoti. Swami in tutta la sua vita non aveva mai fatto quel gesto, nei suoi ultra ottantanni terreni aveva sempre usato vari modi come benedizioni etc.. ma in quell’occasione Egli salutò la folla radunata come a volersi congedare per sempre con il corpo di Sathya Sai Baba. Infatti il Namaskara è un saluto tipico usato comunemente in oriente, sia quando ci si incontra che quando ci si lascia.
Tutti questi episodi noti possono far capire come la Sua dipartita non fosse assolutamente inaspettata ma anzi avesse dato più di un segnale all’attento devoto.