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Babaji, con il nome di Haidakhan Baba, manifestò la Sua presenza fisica in India dal 1970 al 1984, ad Herakhan, un piccolo villaggio in una valle del Kumaon, alle pendici dell’Himalaya, regione sacra a Shiva, in cui da sempre vivono santi e yogi indiani.
Non è stato possibile accertare dove Babaji sia nato, la sua provenienza e se abbia avuto un padre ed una madre. Egli apparve un giorno in una grotta sulla riva del sacro fiume Gotam Ganga, assiso sulla nuda roccia ed immerso in una profonda meditazione, senza indumenti, il corpo ed il capo cosparsi di cenere, privo di bagagli, denaro o altro.
A quell’epoca dimostrava circa 20 anni, non si nutriva se non con qualche offerta di latte e frutta. Non dormiva, ma trascorreva ogni notte in meditazione e raramente parlava. Per dimostrare la propria identità, dopo tre mesi, salì sulla cima del vicino Monte Kailash, accompagnato da un gruppo di devoti indiani, dove rimase in meditazione, immobile per 45 giorni. Quest’esperienza indusse molti dei suoi poteri yogici e costituì un forte segnale per molti altri che si spinsero a Herakhan richiamati anche da sogni, visioni ed altre esperienze.
Così iniziò la storia della più recente incarnazione di Babaji sulla Terra. Egli rimase ad Herakhan per 14 anni, fino al 14 febbraio 1984 (il 20 febbraio secondo il calendario Indiano), quando improvvisamente lasciò il corpo.
Durante questo periodo effettuò numerosi viaggi in varie località dell’India, attirando misteriosamente a Sé anche molti discepoli e devoti occidentali. Ognuno di loro ha una sua meravigliosa storia da raccontare: l’esperienza di un’inequivocabile chiamata da parte del Maestro Divino.
Babaji confermò di essere un’emanazione del Signore Shiva, il grande Yogi (Maha Yogi) ed il Grande Avatar (Maha Avatar) che da sempre è presente sul pianeta per guidare gli esseri umani, soprattutto nei periodi di crisi e di grandi difficoltà nel mondo. Egli ci ricorda l’Eterna via (Sanatan Dharma), l’antica legge spirituale dell’Umanità.
Nella sua ultima apparizione ad Herakhan, Babaji manifestò la propria identità ai devoti in vari modi, insegnando anche la meditazione, la preghiera ed uno stile di vita basato sull’azione ed il lavoro dedicato a Dio (Karma Yoga).
Babaji ci ha lasciato un grande, sintetico messaggio, riassumibile in tre parole: Verità, Semplicità, Amore.
Babaji ci ha spesso parlato dell’avvento di una Nuova Era, spingendoci a costituire nel mondo comunità spirituali e strutture alternative, dove imparare a vivere e lavorare insieme, comunità che lui chiamava “Isole di Luce nell’oceano del mondo materiale”.
MAESTRO PRIMORDIALE | L’insegnamento dello Yoga è talmente antico che precede i Veda e viene trasmesso oralmente da Guru a discepolo da migliaia di anni e fa capo al Guru originario: Adinath.
Babaji, come manifestazione di Shiva, è considerato il Maestro Primordiale, il Guru di tutti i Guru. Come le scritture indiane e la filosofia dell’Upanishad ci insegnano, Dio è solo un nome dato a quell’unico principio di Verità e Amore che costituisce il Sé reale dell’uomo. È una realtà sperimentabile al proprio interno, grazie alla pratica ed alla ricerca spirituali: un’avventura della coscienza, in espansione, dall’ignoranza alla grande Luce, un viaggio psichico verso una profonda trasformazione interiore.